Il giornalista ha perduto molto dell'aspetto investigativo e di denuncia; rimane qualche esponente di questo mondo a livello locale con aspetti tutt'oggi molto pericolosi. Parliamo di denuncie pubbliche della mafia od affari poco puliti dei politici locali. Non voglio riprendere il tema del passaggio che la carta stampata ha avuto durante gli ultimi trent'anni in Italia; ne hanno già parlato e scritto in troppi.
Mentre la 'grande stampa nazionale' si divide la 'torta pubblicitaria' i contenuti degli articoli e riviste stanno rasentando lo zero; nessuno scrive nulla che non rientri nel tema del momento. Nessuno osa andare contro corrente se non a favore di uno schieramento o meno. Dalla particrazia che controlla la stampa si è passati al controllo finalizzato alle vendite. Contenuti da pochi e di parte, a zero: foto enormi a colori ed articoli emotivamente coinvolgenti.
Un mondo chiuso che si auto celebra e si premia per creare al proprio interno i leader dell'informazione e opinionisti economici, politici; sempre a favor e o contro di un'argomento sceso dall'alto. A noi spetta solamente decidere chi ha ragione o meno in uno scenario dal quale non possiamo uscire. Seguendo simpatia, bellezza e prestanza fisica talvolta le idee delle quali se condividiamo una non ci piacciono altre; ma a noi non è dato di poter scegliere altro.
Sembra quasi la retorica di Beppe Grillo riguardo le televisioni e carta stampata; ma chi ha mai pensato che riguardo questo punto non avesse ragione. Infatti ha usato qualche cosa di diverso dal 'solito canale informativo' per darsi l'aria di 'nuovo', 'diverso' pure lui seguendo l'umore proletario che anelava un 'cambiamento radicale'.
Sembra quasi la descrizione della fine del giornalismo professionale, ed infatti lo è. Rimane il ruolo 'informativo' solamente perchè è esistito prima di oggi e tutt'ora non sà darsi un 'motivo d'esistere' che sia adeguato al mondo d'oggi. Ma è un cancro che dilania l'intera società contemporanea e che ne determina l'appiattimento intellettuale ed etico.
Ma defunto il giornalismo professionale nasce attraverso internet quello dei dilettanti.
Questo spazio,internet, viene occupato dalle grandi testate giornalistiche per le quali abbiamo sempre i soliti nomi che scrivono, qualche nome nuovo di blogger solo per dare l'impressione di 'nuovo' e vai avanti a 'gestire' l'opinione pubblica come prima. Ma internet è talmente ampio che non permette alle testate cartacee di 'coprire' la visibilità per intero; c'è spazio ancora per il giornalismo dilettantesco, almeno in parte: mancano i mezzi economici per sostenere i progetti che invece hanno a disposizione le 'grandi testate'.
Non addormentarti proprio adesso e non fare il 'clic' su un'altra pagina. Forse tutto questo lo sapevate già, quindi mi ritrovo ad inserire la chicca prima che siate troppo stanchi per continuare a leggere.
Abbiamo 'informazione' e 'contro informazione' alla quale sembro, e sottolineo che è solamente un'imprersione superficiale, appartenere (**). La 'contro informazione' usa internet come canale privileggiato visti i bassi costi e l'ampia diffusione. Sia l'una che l'altra, 'informazione' e 'contro informazione' sono due aspetti della stessa medaglia. La seconda 'combattendo' la prima ne regge le sorti ed indottrina ai metodi di lotta anacronistici ed inefficaci. La 'contro informazione' è quella degli Ufo e scie chimiche, normalmente poco credibili e scentificamente non supportate. La 'contro informazione' che denuncia 'complotti massonici' è la prima a favorirli visto che ormai con l'U.E. il 'piano' è stato realizzato. Mi sovviene il dubbio che sia la 'contro informazione' che impedisca un cambiamento di quello che afferma di 'combattere'.
Non è un dubbio, ne ho la certezza.
(**) Mi rifersicono spesso che quanto scriva sia difficile da seguire quale conclusione; divvengo sfuggente dal momento che non voglio creare opinioni, descrivo il modo di concepire il mondo che si adegua ora dopo ora a nuovi particolari e divviene una descrizione dinamica in tempo reale. Ops difficile pensare, vero, meglio delegare altri che lo facciano per noi. Credo che questo blog, Il golem, ho scelto il nome perchè indica la materia non costituita, sia l'ultimo di quanti ho creato in rete nel corso di questo cammino personale. Troverete conclusioni di post di altri blog rimasti in sordina sullo scritto ma che ho ormai realizzato da tempo. Cercherò con un pò di pazienza di finire ogni atto incompiuto che trovate in rete a nome mio. Il terzo 'polo d'opinione' che non è l' 'informazione' e tantomeno la 'contro informazione'.
E' sabato, andiamo al mare.
Cordiali saluti. Gilberto Mattei
C.C. Attribuzione della fonte.
18\07\2015
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